Campane di Monte Nevoso - Luciano Tajoli

Campane di Monte Nevoso\nche suonate nel vespro divin,\nquel suono in un giorno radioso\nsalutò cento giovani alpin.\nLasciarono il bianco paesello\ncento mamme e altrettanti tesor.\nUn fior tra la piuma e il cappello\ne una dolce canzone nel cuor:\nRitorneremo ancor sui nostri monti\ne falceremo il grano al sole.\nBerremo l’acqua viva delle fonti\nche è pura come il nostro amor.\nCampane di Monte Nevoso,\nquei rintocchi nel cielo divin\nsembravano un grido angoscioso:\n«Proteggete i miei giovani alpin».\nTutto fu distrutto ma tu torni a rintoccar\ncampanil di Monte Nevoso.\nTra le mura lacere c'è sempre un focolar,\ncento cuori sempre ad aspettar.\nLa primavera è tornata,\nha infiorato le valli e i sentieri\nche videro partire gli alpini\ne non li han visti più ritornare.\nMa ogni cuore aspetta ancora.\nAncora ogni sera\nla valle riporta\nl’eco di una canzone lontana:\nRitorneremo ancor sui nostri monti\ne falceremo il grano al sole.\nBerremo l’acqua viva delle fonti\nche è pura come il nostro amor.\nCampane, col suono giocondo\ninvocate la pace e l’amor.\nNon quella che predica il mondo,\nma la pace che vuole ogni cuor.\nMa la pace che vuole ogni cuor!\nMa la pace che vuole ogni cuor!